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Enerize Corporation per il fotovoltaico.

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L’azienda statunitense ha sperimentato nuovi materiali polimerici per aumentare l’efficienza dei pannelli solari, e ridurre i costi nel settore del fotovoltaico.

Enerize Corporation, l’azienda americana specializzata nel settore delle energie rinnovabili, sembra essere riuscita a mettere a punto un nuovo materiale polimerico per la protezione dei pannelli solari in sostituzione al vetro.

Infatti, normalmente, i moduli fotovoltaici possiedono un sottile strato di vetro come copertura di protezione. Questo materiale, però, a causa della sua natura riflettente, porta inevitabilmente con sé alcuni svantaggi, tra i quali la dispersione di parte della luce solare e la schermatura ai raggi UV.

Questo fenomeno, rapportato a ogni singolo modulo fotovoltaico, si trasforma in una minore quantità di energia che potrebbe essere generata e che, nella realtà, non lo è.
Oltre a ciò, inoltre, bisogna aggiungere che i costi di produzione dei pannelli, proprio per la copertura in vetro, risultano più elevati del necessario.

L’Enerize Corporation sembra essere riuscita a realizzare un nuovo materiale polimerico, altamente trasparente – a basso potere riflettente – in grado di superare le prestazioni garantite dal vetro.
Questi nuovi materiali garantirebbero una elevata stabilità ai raggi UV e alle radiazioni ionizzanti, aumentando, di conseguenza, l’efficienza del pannello, data anche la possibilità di applicare direttamente questa nuova struttura al pannello senza l’utilizzo né di vernici né di collanti.

Così, il polimero sperimentato dall’azienda statunitense, ha dimostrato un’efficienza del modulo fotovoltaico superiore del 25% rispetto alle prestazioni attuali, raggiungendo un buon 21,2% rispetto agli attuali 16,5%.

Il materiale polimerico può essere deposto formando una superficie levigata o un “crinkle coat”, ovvero un rivestimento a “pieghe” che consente di incrementare l’efficienza di raccolta dei fotoni grazie alla capacità del materiale e della particolare morfologia della sua superficie di concentrare la luce.

Questa nuova tencologia può essere applicata a moduli in silicio monocristallino, policristallino, silicio amorfo e per le nuove tecnologie senza silicio, come ad esempio i moduli CIGS (rame indio gallio selenide).

Oltre ai vantaggi sopra ricordati, il nuovo materiale sarebbe in grado di ridurre il peso, di aumentare la resistenza alla degradazione da raggi UV e radiazioni ionizzanti (la cosiddetta degradazione fotonica) ed un’alta resistenza meccanica.

Le prime valutazioni sono state effettuate utilizzando moduli fotovoltaici che includono fino a 5 celle solari con una superficie di 72 cm2 ciascuno.