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Gli architetti lanciano una guida per i concorsi di progettazione

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L’obiettivo è promuovere la procedura del concorso quale strumento ideale per selezionare il miglior progetto e il professionista da incaricare per le fasi successive della progettazione

E' stata presentata nel corso della Conferenza degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - in programma venerdì 24 marzo a Roma -  una Guida alla redazione dei bandi per gli affidamenti dei Servizi di Architettura e Ingegneria, alla quale sono allegati gli schemi degli stessi bandi, che le stazioni appaltanti potranno utilizzare in relazione alle varie tipologie di affidamenti, nel rispetto del nuovo Codice dei contratti e delle Linee Guida emanate dall’ANAC.

La guida riserva particolare attenzione ai bandi per i concorsi di progettazione, che le amministrazioni aggiudicatrici potranno adottare utilizzando un’apposita piattaforma informatica che il CNAPPC metterà gratuitamente a disposizione delle stazioni appaltanti che intendano bandire concorsi per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria.

“L’obiettivo prioritario - spiega Rino La Mendola, Vicepresidente del Consiglio Nazionale e coordinatore del dipartimento Lavori Pubblici - è quello di promuovere la procedura del concorso quale strumento ideale per selezionare il miglior progetto ed il professionista da incaricare per le fasi successive della progettazione. Tutto questo consentirà non solo di garantire una maggiore qualità del progetto, ma anche di snellire le procedure e di ridurre notevolmente i costi ed i tempi per l’organizzazione di un concorso anche rispetto agli affidamenti con l’offerta economicamente più vantaggiosa, che impongono tempi notevolmente più lunghi, spesso incompatibili con la partecipazione a bandi finanziati con fondi europei”.

La Guida alla redazione dei bandi supporterà l’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria (ONSAI), già lanciato lo scorso mese di gennaio dal Consiglio Nazionale degli Architetti per un periodo di sperimentazione che si concluderà a fine marzo. Dunque, ad Aprile, l’Osservatorio  funzionerà a pieno regime, con l’obiettivo di alimentare, attraverso l’uso della piattaforma informatica del CNAPPC, uno scambio di informazioni tra gli Ordini provinciali sulle criticità dei bandi pubblicati, affinché venga attivato, dall’Ordine competente per territorio, un confronto con le stazioni appaltanti interessate, finalizzato al superamento delle stesse criticità; ulteriore obiettivo, quello di offrire agli iscritti un servizio utile a valutare preliminarmente l’opportunità di partecipare alle diverse procedure di affidamento.

In occasione della Conferenza, alla quale hanno partecipato il Consigliere dell’ANAC Michele Corradino, la relatrice della legge delega sul nuovo Codice Raffaella Mariani ed il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa, sono stati illustrati anche alcuni emendamenti al decreto correttivo del Codice dei contratti, che gli architetti italiani propongono unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche.

“Abbiamo già valutato positivamente, nel suo impianto complessivo, il decreto correttivo. Ci sono tuttavia alcuni elementi che per gli architetti italiani sono imprescindibili. Serve, innanzitutto, fugare ogni dubbio sull’affidamento, al vincitore di un concorso, dei successivi livelli della progettazione, garantendo così l’esecuzione dei lavori in linea con il progetto ritenuto migliore dalla giuria”.

“Una seconda criticità riguarda il rilancio seppure parziale dell’appalto integrato, promosso dal decreto correttivo, chea nostro avviso dovrebbe essere ricondotto soltanto al recupero delle procedure per le quali erano stati già ufficialmente approvati i progetti prima dell’entrata in vigore del nuovo codice. Ciò nella consapevolezza che, se vogliamo davvero superare il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle incompiute, bisogna necessariamente prevedere l’appalto di lavori solo a fronte di un progetto esecutivo”.

Per La Mendola “per quanto riguarda poi l’accordo di programma introdotto dall’art. 54 del codice, che consente l’accorpamento di grossi lavori in un unico appalto, il quale può essere integrato con contratti successivi nell’arco dei successivi quattro anni, va sottolineato che questa procedura aggira il principio fondamentale della concorrenza introdotto dal ‘considerato 78’ della nuova direttiva comunitaria sugli appalti, che raccomanda alle stazioni appaltanti di dividere in lotti i grossi appalti (e non di accorparli) al fine di consentire l’accesso al mercato delle piccole e medie imprese. Per questi motivi abbiamo chiesto di ridurre drasticamente il ricorso a questo strumento, lasciando in ogni caso fuori da questa procedura i Servizi di Architettura e Ingegneria”.

Nel corso della Conferenza sono stati anche siglati due Protocolli d’Intesa, uno con il Consiglio Nazionale Forense, l’altro con l’Ente Nazionale per il Microcredito.