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Quali sono i numeri del design italiano?

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Symbola ha avviato dal 2017 un osservatorio sul settore con il rapporto ‘Design economy’. L’analisi è stata presentata alla Triennale di Milano

Quanto vale il design italiano? Symbola ha avviato dal 2017 un osservatorio sul settore con il rapporto ‘Design economy’, che dal 2018 si avvale della collaborazione di Deloitte. L’analisi è stata presentata alla Triennale di Milano.

Il design si conferma una delle più solide strategie anticrisi: le oltre 192.446 imprese europee di design, infatti, hanno prodotto nel 2017 un fatturato pari circa 25 mld di euro. Di queste quasi una su sei parla italiano, perché il design è un marchio di fabbrica del Made in Italy e contribuisce all’attrattività dei nostri prodotti a livello internazionale. Ed è anche grazie al design se il Made in Italy è oggi il terzo marchio più conosciuto al mondo, (dopo Coca Cola e Visa).

Come spiega il report, il nostro Paese mantiene un ruolo di leadershipnel design. Anche nel 2017, le imprese del design italiano risultano le più numerose dell’area comunitaria. Per la prima volta, il numero di imprese supera quota 30mila (30.828) offrendo impiego a 50.226 lavoratori. Rispetto all’anno precedente, sia imprese (+5,6%), che occupati (+1,9%), che fatturato (3,8 mld di euro), crescono, quest’ultimo ad un ritmo superiore alla media comunitaria (+0,9% contro +0,6%), anche se questo non basta per colmare il divario con Germania (4,2 mld) e Regno Unito (6,2 mld), paesi in cui i policy makers hanno creato nel tempo un vero e proprio sistema di politiche di sostegno alla diffusione della cultura del design e del suo ruolo nei processi di innovazione.

Si spiega anche così l’eccessiva frammentazione del settore: le imprese con meno di due addetti rappresentano ancora il 45% delle imprese del design. Un ruolo prevalente, quello delle piccole e piccolissime imprese, che, tuttavia, appare progressivamente in contrazione, grazie alla maggior dinamicità riscontrata dalle medie imprese del settore. Tra il 2011 e il 2017, infatti, le imprese con almeno 50 addetti hanno accresciuto la loro quota nel settore, sia in termini di addetti (dal 6,6% all’8,8%), che di fatturato (dal 15,1% al 20,7%).