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Rigenerazione urbana: la nuova vita dei beni della Difesa

Urbanistica di
Rigenerazione urbana: la nuova vita dei beni della Difesa
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Il miglioramento della qualità dell’ambiente e del vivere collettivo e la tutela del paesaggio storico al centro di un grande progetto di rigenerazione urbana

Il patrimonio immobiliare in uso dalla Difesa è pronto a rinascere grazie a un importante progetto di rigenerazione urbana. È questo l’ambizioso obiettivo della collaborazione siglata dal Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti, dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

L’accordo prevede l’istituzione di un 'tavolo di lavoro' interdisciplinare per lo studio nell’interesse generale e delle comunità locali, del patrimonio immobiliare in relazione alla valenza storico-culturale e alla conservazione dei caratteri identitari e delle testimonianze della storia militare, attraverso l’individuazione di programmi di restauro e riqualificazione delle infrastrutture.

Le parole dei protagonisti dell’accordo

L’intesa presentata dal Direttore della Direzione dei Lavori e del Demanio, Gen. Isp. Giancarlo Gambardella, prevede la definizione di programmi di miglioramento della qualità dell’ambiente, di tutela del paesaggio storico urbano e di miglioramento del vivere collettivo.

Il Generale Falsaperna ha evidenziato l’alta valenza della collaborazione sottoscritta, basata sulla qualità, professionalità e concretezza dei risultati che si vogliono perseguire nei processi tecnico amministrativi che governano le trasformazioni edilizie e lo sviluppo urbanistico e del territorio. Una qualità che deve tradursi in bellezza, funzionamento e armonia, in sinergia tra Difesa, ingegneri e architetti, lavorando sul sistema delle infrastrutture militari.

Il Presidente del CNAPPC, arch. Giuseppe Cappochin ha dichiarato che “con questo accordo si avvia un importante processo virtuoso che, attraverso l’interazione tra le infrastrutture militari, spesso collocate in posizioni strategiche, e le città nel loro complesso, sarà in grado di generare un plusvalore del quale potrà beneficia tutto il territorio circostante. Un'iniziativa, quindi, che rappresenta un'opportunità per il Paese e che valorizzerà, nella sua fase operativa, la procedura concorsuale a due gradi, che oltre a garantire qualità, consente un maggiore controllo dei tempi e una trasparenza delle procedure così come di premiare il progetto migliore”.

Per Armando Zambrano, Presidente CNI, “l’istituzione di questo Tavolo segna un ulteriore importante passo verso la collaborazione tra Esercito e professionisti. Questo rappresenta un fattore molto importante. Poter rimettere a disposizione della collettività il patrimonio delle infrastrutture militari è un fatto di particolare rilevanza, in quanto elemento fondamentale nel processo di rigenerazione urbana. In questi giorni si sente dire spesso che l’Italia ha bisogno di progetti, soprattutto per sfruttare al meglio il recovery fund. Ecco, assieme possiamo lavorare per produrre ottimi progetti di rigenerazione urbana per il Paese”.

L’accordo avrà una durata di triennale e prevede altresì l’organizzazione di eventi istituzionali di promozione della cultura dell’architettura e dell’ingegneria, anche a livello locale, in collaborazione con altre istituzioni pubbliche, Enti ed Associazioni riconosciute.