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RiLAQUILA e il Milan insieme per L’Aquila

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Posata la prima pietra dell'asilo “Marco Cavagna” e del Centro Sportivo Polivalente. Dietro al progetto RiLAQUILA si celano Wolf Haus, Orceana Costruzioni ed ETS Engineering


Le previsioni meteo non favorevoli, confermate da un forte temporale che si è abbattuto sull'Aquila avrebbero sconsigliato chiunque ad organizzare una cerimonia all'aperto.

Però si sa che, a volte, anche il tempo si ferma per assistere a momenti importanti, e così proprio poco prima di mezzogiorno uno squarcio nel cielo ha spalancato le porte ad un sole primaverile, che ha accompagnato la cerimonia di posa della prima pietra per la realizzazione dell'asilo Marco Cavagna, donato da Wolf Haus, Orceana Costruzioni ed ETS Engineering, le aziende che hanno dato vita aRiLAQUILA.it, e del Centro Sportivo Polivalente, donato dalla Fondazione Milan Onlus, in collaborazione con le stesse 3 aziende.

Ad assistere a questo evento sono venuti i grandi campioni del glorioso Milan degli anni novanta, come Franco Baresi, Daniele Massaro, Maurizio Ganz, insieme ad alcuni giocatori del Milan di oggi come Massimo Oddo ed ex calciatori di fama internazionale come Paolo Di Canio, Pietro Vierchowod, Benoit Cauet.

La delegazione della Fondazione Milan, capitanata da Baresi e accompagnati dai responsabili di RiLAQUILA, si è recata a visitare il nuovo quartiere di Cese di Preturo, dove la scorsa settimana sono stati consegnati i primi 100 appartamenti di Orceana, Wolf Haus ed ETS alle prime famiglie assegnatarie.

E proprio sul prato del grande cortile incastonato fra i quattro edifici, i giocatori si sono fermati a firmare autografi e a scambiare qualche passaggio con i bambini appena tornati da scuola ed entusiasmati per la presenza dei calciatori. Paolo Di Canio è rimasto particolarmente stupito dalla velocità della realizzazione e dalla bellezza del nuovo quartiere.

Subito dopo la delegazione del Milan si è recata vicino Pagliare di Sassa dove sorgeranno l'asilo e il Centro Sportivo, su un’area di oltre 3100mq messa a disposizione dall’Arcidiocesi dell’Aquila, sul quale in meno di due giorni gli operai hanno già predisposto la platea sulla quale verrà costruito l'asilo. Stagliato sul bellissimo panorama del quale si può godere da questo angolo d'Abruzzo, campeggiava un manifesto enorme che riportava la scritta: “RiNasce oggi il futuro dei nostri figli”.

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce RiLAQUILA, come spiega il responsabile del progetto Johann Waldner: “Subito dopo il terremoto ci siamo resi conto come qui ci fosse bisogno di qualcosa di concreto”, e aggiunge “la nostra presenza qui a L'Aquila è finalizzata non solo a favorire la rinascita di nuclei abitativi destinati alla popolazione, ma anche e soprattutto a ripristinare quel tessuto sociale attorno al quale la comunità può ritrovarsi, per ritornare a condividere insieme una quotidianità che in questo momento è traumatizzata dalla tragedia che gli aquilani stanno ancora vivendo”.

Alla cerimonia il Comune era rappresentato dal consigliere Adriano Perrotti e dell'assessore Pierluigi Pezzopane, che ha portato i saluti del sindaco ed ha avuto parole di elogio per il progetto e per il suo fine benefico.

Inoltre erano presenti anche Guido Ferrara, responsabile della comunicazione dei Vigili del Fuoco, Sandro Limena e Vittorio Di Giacomo, in rappresentanza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ai quali l'asilo è stato dedicato attraverso l'intitolazione a Marco Cavagna, il vigile che ha perso la vita nel tentativo di salvare quelle di uomini, donne e bambini aquilani riamasti sotto le macerie del terremoto del 6 aprile.

Con una breve cerimonia molto significativa è stato scoperto il telo che nascondeva una roccia di oltre una tonnellata sulla quale erano scolpiti i loghi delle aziende Wolf Haus, Orceana ed ETS, della Fondazione Milan Onlus e degli enti coinvolti nel progetto come il comune dell'Aquila, la Curia e i Vigili del Fuoco.

In un buco ricavato nella roccia è stata poi inserita una “capsula del tempo” all'interno della quale è stata riposta la pergamena con tutte le firme dei giocatori, dei dirigenti delle aziende, e delle autorità presenti, che testimonierà ai posteri la giornata odierna.

Il responsabile della Fondazione Milan Rocco Giorgioni ci tiene a sottolineare l'importanza di tutto il progetto: “E' fondamentale in questo momento dare un segno forte di rinascita partendo dai bambini e dalle loro necessità primarie: giocare e crescere in un atmosfera serena, seguendo i valori ed i principi di solidarietà che uno sport come il calcio sa ancora insegnare” il consigliere della Fondazione Mauro Tavola aggiunge: “I calciatori non hanno voluto mancare a questo appuntamento, a testimoniare la loro vicinanza a tutti i cittadini dell'Aquila colpiti dal terremoto”.

Angelo Pasolini, direttore di Orceana Costruzioni, ci tiene a ringraziare tutti i soggetti che hanno permesso che questo progetto si realizzi, ma in maniera particolare “tutti i nostri operai che si stanno sacrificando con un grande spirito di abnegazione per L'Aquila e per la sua rinascita.

L'ing. Kurt Schoepfer, direttore di Wolf Haus descrive l'asilo che verrà realizzato: “Ospiterà 75 bimbi che avranno la possibilità di ricevere un educazione in un ambiente sano e solare, in un luogo pensato per garantire le migliori condizioni per la crescita e l’apprendimento, come lo studio del colore, un’adeguata illuminazione naturale, il comfort acustico, la scelta dei materiali di finitura con un ampio utilizzo del legno come elemento naturale, sano e sicuro.

Infine l'ing. Giambattista Parietti, responsabile tecnico dell' ETS, che ha realizzato il progetto dell'asilo insieme all'architetto Tempesta, della Curia, dell'Aquila, ricorda come “questa struttura sarà la prima ecocompatibile ed in classe energetica A fra gli edifici scolastici aquilani, che significa abbattere i costi di gestione e garantire un ambiente salubre per i bambini.

Dopo la cerimonia la delegazione del Milan è stata accompagnata nella zona rossa del centro storico dell'Aquila, dove tutti i giocatori sono rimasti attoniti di fronte agli edifici distrutti dal terremoto. Baresi, Ganz, Massaro e Di Canio sono rimasti particolarmente scioccati dal silenzio che ormai accompagna i visitatori: “Abbiamo visto le immagini in televisione” racconta Baresi, “ma non ci si capacita della tragedia immensa se non lo si vede di persona”.