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Riqualificazione territoriale a Santa Giulia

Lavori pubblici di
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la riqualificazione della zona dovrebbe creare una sorta di città nella città: un centro alternativo perfettamente integrato nella planimetria di Milano

 

Il progetto Santa Giulia  è realizzato in collaborazione con gli architetti italiani Paolo Caputo e Giovanni Carminati e prevede la riqualificazione dell’area più vasta d’Europa (un milione e 200mila metri quadrati) che un tempo ospitava gli stabilimenti della Montedison e delle acciaierie Redaelli.


Dismessa negli anni Ottanta, l’intera area è stata acquistata dal gruppo Zunino con l’obiettivo di realizzare un unico piano di riqualificazione urbana. Nei sogni dei committenti, dei progettisti e delle istituzioni (che hanno curato la regia dell’operazione), la riqualificazione della zona dovrebbe creare una sorta di città nella città: un centro alternativo perfettamente integrato nella planimetria della città meneghina.


Sono  previste 4 aree: un parco di 33 ettari, Rogoredo, Montecity Residence (firmata da Foster) e Montecity Avenue. Studiata secondo i più radicati criteri di una buona urbanizzazione, l’intera zona conterrà al suo interno tutte quelle strutture poste alla base di una sana vivibilità. Espressa nel progetto stesso l’idea della città fonda le proprie ragioni sul tema della centralità dello spazio pubblico, elemento che qualifica il vivere collettivo. Nel nuovo spazio urbano, l’attenzione è rivolta alla qualità della vita, all’equilibrio tra le componenti, all’assetto funzionale generale, per garantire il soddisfacimento di tutti coloro che abiteranno e vivranno quello spazio. Una nuova identità sarà attribuita alle aree di Montecity e Rogoredo simbolo di un vero e proprio salto nel disegno urbano. Nello specifico ci saranno zone residenziali, commerciali (30 mila metri quadrati), un Centro congressi da 8 mila posti, un parco di 33 ettari, un asilo nido, una scuola materna, una multisala, una residenza per studenti, giovani coppie e lavoratori temporanei, residenze speciali per portatori di handicap e una chiesa. Dedicata a Santa Giulia, coeva di Ambrogio e Agostino, la nuova chiesa battezzerà il nuovo insediamento.


Delimitata a Nord dai quartieri di via Mecenate e viale Ungheria, a Ovest dal tessuto urbano cresciuto a ridosso della linea ferroviaria e a Sud-Est dal centro abitato di Rogoredo, l’area interessata si pone anche l’obbiettivo di disegnare una delle nuove porte di accesso alla città integrate al sistema del Passante Ferroviario.  La porta di Sud-Ovest “Bonfadini-Rogoredo” sarà dedicata a funzioni di tipo urbano e metropolitano, quali il Centro Congressi di Milano, con Exhibition Hall, attività terziarie e funzioni proprie del sistema dell’informazione, del commercio, dell’intrattenimento collettivo e dell’uso del tempo libero.


Diversamente dalle zone vecchia Fiera e Garibaldi-Repubblica, niente grattacieli questa volta, “Il massimo dell’altezza saranno 13 piani” dice l’architetto Paolo Caputo che ha firmato il progetto insieme a Giovanni Carminati. Un motivo c’è: l’estrema vicinanza all’aeroporto di Linate sconsiglia uno sviluppo in verticale.
Molti sono i nomi coinvolti nella riqualificazione della zona. 


Per l’architettura è stato chiamato Sir Forster. Grande innamorato degli "spazi civici" italiani, Forster che in un’intervista ha dichiarato che i suoi interessi sono gli spazi pubblici gli edifici, la storia e l’arte, intende materializzare i suoi stessi interessi nel progetto Santa Giulia che egli stesso definisce come una grande sfida.

All’artista americano Sol LeWitt, tra i più importanti protagonisti dell’arte contemporanea, è stata commissionata la realizzazione di due murales nella Power House, l’ex centrale elettrica riqualificata da Forster; al pittore Michael Craig-Martin, altre opere all’interno della stessa struttura, una scultura di Arnaldo Pomodoro campeggia già davanti alla Power House.


Per il parco - più o meno grande come il Sempione - è stato chiamato Adrian H. Geuze, direttore dello studio West 8 landscape architets di Amsterdam; per la nuova chiesa, l’architetto svizzero Peter Zumthor. L’ex centrale elettrica della Montedison – spiega Foster – viene trasformata in una “Power House”, simbolo ma anche vero e proprio forum per dibattiti, mostre, esibizioni ed eventi culturali. "Ciò che fa dell’ambizioso progetto di riqualificazione una “rivoluzione storica” - spiega il presidente della Regione Roberto Formigoniè la capacità di coniugare città e ambiente".


I suoi 2mila appartamenti, i 333 mila metri quadrati di parco urbano, il centro congressi da 8mila posti, gli alberghi, la nuova chiesa, i parcheggi, gli spazi commerciali, e la vasta rete di collegamenti (strade, ferrovie, tram ed aeroporto) sono prova del successo con cui il nuovo progetto realizza l’equilibrata fusione di pubblico e privato, di urbanizzazione e spazi verdi: a world class project for a world class city!


La realizzazione del primo lotto residenziale a Rogoredo ha visto l'impiego, in qualità di sistema a cappotto di RÖFIX FIRESTOP Sistema di isolamento termico in lana di roccia collaudato ed omologato ETA-04/0078 (ETAG004).