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Sardegna: 10 fari messi a bando per il recupero e riuso

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"La Regione possiede beni di grande valore: vogliamo metterli in grado di creare reddito e occupazione", ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru

Dieci fari tra i più noti della Sardegna, in zone di particolare rilievo paesaggistico ed ambientale e di grande potenzialità turistiche, saranno dati in locazione o in concessione per essere oggetto di interventi di restauro e riutilizzo. All'interno di una visione che promuove, in sinergia tra diversi livelli amministrativi e con il coinvolgimento dei privati, la piena valorizzazione degli immobili esistenti, la Regione e l’Agenzia del Demanio, per la prima volta in Italia, in un rapporto di proficua collaborazione, elaboreranno congiuntamente un bando che riguarderà ben 10 tra fari e stazioni semaforiche: 9 regionali e uno ancora in capo allo Stato.

"La Regione possiede beni di grande valore: vogliamo metterli in grado di creare reddito e occupazione - ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Siamo ben consapevoli che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di vederli trasformati spesso in ruderi abbandonati. Siamo determinati a metterli a disposizione - ha concluso il presidente Pigliaru -, e nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale”.

La Giunta, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu e di concerto con gli assessori della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, e del Turismo, Barbara Argiolas, ha infatti dato mandato all’Assessorato degli Enti locali di stipulare un accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio per la predisposizione e attuazione degli atti esecutivi del Progetto Orizzonte Fari, in attuazione del Programma integrato di valorizzazione dei compendi costieri, predisposto dalla Conservatoria delle Coste della Sardegna e approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 19/45 del 14 maggio 2013.

Il Programma integrato di valorizzazione include i seguenti fari e stazioni semaforiche:
- vecchio faro di Razzoli (La Maddalena);
- faro di Punta Filetto - Isola di Santa Maria (La Maddalena);
- ex stazione di vedetta di Marginetto (La Maddalena);
- ex faro di Capo d’Orso (Palau);
- ex stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco);
- ex stazione semaforica di Capo Ferro (Arzachena);
- ex stazione di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci);
- ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa Teresa Gallura);
- ex stazione semaforica di Punta Scorno (Isola dell’Asinara);
- faro di Capo Comino (Siniscola), ancora in capo allo Stato.

Il restauro degli edifici esistenti è consentito negli ambiti di paesaggio costiero. Eventuali modifiche alle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali possono essere apportate attraverso specifiche varianti, anche per interventi di riuso e trasformazione a scopo turistico-ricettivo degli immobili.