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Territori a rischio di calamità, ecco la mappa

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
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Si tratta di un prodotto originale, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Casa Italia e altre amministrazioni ed enti di ricerca, principalmente Istat, Ingv e Ispra

Presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Sottosegretario con delega alla ricostruzione post terremoto, Vito Crimi, ha presentato la “Mappa dei rischi dei comuni italiani”. Ma di cosa si tratta? Vediamolo insieme.

La mappa è uno strumento utile per assistere i policy maker nell'identificazione delle priorità di intervento e per fornire ai cittadini informazioni chiare sul tema del rischio e della sicurezza.

Si tratta di un prodotto originale, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Casa Italia e altre amministrazioni ed enti di ricerca, principalmente Istat, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), e Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Tramite l’integrazione e la sovrapposizione delle mappe di rischio esistenti, fornisce un quadro completo e facilmente accessibile dei dati sui rischi naturali. Per ogni Comune italiano, Provincia e Regione è possibile visualizzare diversi indici sulla pericolosità (sismica, idrogeologica, da frane, vulcanica) e anche quelli relativi a esposizione e vulnerabilità (demografia, struttura e stato degli edifici e delle abitazioni).

La piattaforma è caratterizzata da alcuni prodotti/servizi informativi, quali: area informativa (per download/visualizzazioni); funzioni interattive guidate per ricerca/interrogazione/estrazione dati; cartografia tematica; area documentazione (per download/visualizzazioni), comprensiva di metadati descrittivi.

L'evento è stato aperto dal Sottosegretario Crimi ed è proseguito con la presentazione della mappa a cura degli enti di ricerca che vi hanno contribuito, per concludersi con un tavolo di discussione, moderato dal geologo Mario Tozzi, tra rappresentanti delle istituzioni e di organizzazioni della società civile sui possibili utilizzi della stessa come strumento di informazione ai cittadini e come supporto alle decisioni politiche e amministrative, ai diversi livelli di governo.