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Ingenium Real Estate, al terzo posto nella top ten degli studi italiani di architettura

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La società romana, fondata da Marco Tamino, conquista il podio tra le Archistar d’Italia


Ingenium Re, guidata dall’architetto Marco Tamino, si è aggiudicata il terzo posto nella classifica degli studi italiani di architettura, stilata da Il Sole 24 Ore - Progetti e Concorsi –Edilizia Territorio.

La graduatoria è stata redatta sulla base dei fatturati dichiarati nel 2010 tra le prime 50 società di architettura italiane, valorizza la componente imprenditoriale di una professione in rapida evoluzione e che si trova sempre più a dover comporre le performance della creatività con quelle economiche e di management sulle quali in concreto si misurano l'affidabilità ed i risultati nei confronti della committenza.

Con 8.255 milioni di euro, Ingenium RE si pone sul podio, confermandosi tra le “Archistar” più affermate.

Nella graduatoria, Ingenium RE è preceduta da Building Workshop di Renzo Piano, con 11.294 milioni di euro, dallo studio di Antonio Citterio Patricia Viel and Partner (al 2°posto con 11.022 milioni di euro) e seguita da Massimiliano e Doriana Fuksas Design (al 4°posto con 7.871 milioni di euro).

Il posizionamento nel panorama delle maggiori società di progettazione è un traguardo importante che testimonia la solidità e le capacità operative di Ingenuim Re ed è un riconoscimento significativo per il percorso progettuale sviluppato dall’architetto Tamino ed uno stimolo per proseguire l’attività nei settori più vicini alle aspettative del mercato ed alle necessità espresse dalla società contemporanea. Tra i programmi avviati, figura l’Housing Sociale e le residenze per studenti: un settore nel quale Ingenium recentemente è stata molto attiva progettando e portando alla realizzazione il campus di Tor Vergata che rappresenta l’intervento più significativo nel campo della residenzialità universitaria del nostro paese.

Il ritorno della dimensione sociale del progetto oltre ad essere una risposta necessaria nei confronti di problemi abitativi sempre più diffusi che riguardano i giovani, gli studenti, gli anziani, i lavoratori immigrati e in generale la vasta area del precariato contemporaneo, rappresenta una sfida per i progettisti tesa alla realizzazione di alloggi low cost ma non privi di quella qualità architettonica, insediativa e di sostenibilità che deve farci dimenticare molti, troppi, episodi dell’edilizia economica e popolare del passato” dice l’architetto non mancando di sottolineare che per il settore dell’edilizia residenziale il ritorno ai temi sociali rappresenta forse l’unica prospettiva di mercato oggi possibile".