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Progetti ASM Prato

Energie rinnovabili di
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Sono quattro le grandi aree su cui l'azienda ha puntato, tutte legate tra loro: ciclo della frazione organica, recupero dei materiali riciclabili, Cdr (combustibile da rifiuto), energie rinnovabili.


Frazione organica: un impianto anaerobico da costruire nella zona del Calice per ricavare metano dal trattamento di rifiuti organici e fango proveniente dalla svuotamento delle fosse biologiche. Un'unione che a Prato è possibile grazie ad ASM e a Gida. L'impianto di trattamento anaerobico ha una potenzialità di 60mila tonnellate l'anno di rifiuti organici e, considerato che la produzione nell'area pratese si ferma a circa la metà, si candida a diventare punto di riferimento per l'area metropolitana. Il 2011 è l'anno delle autorizzazioni necessarie alla progettazione definitiva e all'apertura della gara per la costruzione. Il risultato che si raggiunge da questa operazione è molteplice: da una parte l'ottenimento di 10milioni di Kwh equivalenti al fabbisogno annuo di energia di circa 3.500 famiglie, dall'altra la possibilità di dimezzare i volumi da smaltire, destinati all'impianto di compostaggio di Vaiano. L'impianto di compostaggio di Vaiano è stato già autorizzato dalla Provincia e si tratta ora di chiudere la fase di affidamento gara per la realizzazione. La localizzazione è la discarica di Vaiano. L'impianto potrà accogliere fino a 35mila tonnellate l'anno di organico e consente di rendere autonoma l'area pratese per  quanto riguarda la gestione di questa frazione di rifiuto da cui si ricava compost di qualità. Il ciclo della frazione organica prospettato porterà ad una riduzione dei costi rispetto alle attuali soluzioni di esternalizzazione dello smaltimento. Non solo: dotare il territorio di queste infrastrutture, significa realizzare un impianto di area metropolitana che può servire perciò anche altre realtà.

Riciclo: Sul tavolo la realizzazione di una piattaforma per la gestione dei rifiuti da imballaggio in vetro, plastica e metalli raccolti in modo differenziato nell'area metropolitana e non soltanto pratese. Obiettivo è la diminuzione dei costi legati alla logistica e la possibilità di diversificare l'attività in tre filoni: plastiche, frazione secca, scarti tessili. Entrando nel dettaglio delle plastiche, la finalità è valorizzare al massimo il processo di selezione dei rifiuti indifferenziati allo scopo di recuperare quantità da destinare al mercato del riciclo. E' questa la sintesi del progetto Ariel - Advanced recycling implementations to elide landfilling - cofinanziato dall'Unione Europa, a cui già da un anno e mezzo stanno lavorando ASM, Publiambiente e Quadrifoglio. Dopo una prima fase sperimentale, Ariel ha preso il via. Complesso il funzionamento dei macchinari che compongono il nuovo impianto: il materiale plastico viene individuato per mezzo di un riconoscimento ottico e separato dal resto del rifiuto con getti d'aria compressi localizzati; non solo il sistema è in grado di riconoscere frazioni plastiche, ma anche classificarle e analizzarle singolarmente. Per tutto il 2011 l'impianto verrà tarato non solo con i rifiuti indifferenziati raccolti da ASM, ma anche con quelli provenienti da Publiambiente e Quadrifoglio.

Ci sono poi nuove opportunità di produzione di materiali per il riciclo delle frazioni secche provenienti dalla raccolta differenziata. Il modello a cui si lavora è legato al recupero della frazione residuale della raccolta differenziata che possa costituire materia prima secondaria. Infine, progetti sperimentali per il riciclo degli scarti tessili e del pronto moda attraverso la collaborazione e la sinergia con industrie pratesi che già operano nel settore e stanno sviluppando ricerca e innovazione.

Cdr: già attivo, presso lo stabilimento di ASM, l'impianto di produzione di Combustibile da rifiuto. L'idea è quella di specializzarlo trattando rifiuti urbani e rifiuti speciali provenienti da tutta l'area metropolitana, attivando sistemi di selezione per captare quanto più materiale utile possibile. In particolare, l'impianto può essere al servizio dell'area pistoiese. Attualmente, una delle destinazioni del Cdr prodotto è Scarlino (Grosseto) dove si effettua una lavorazione finalizzata a recuperare energia. Specializzare e quindi ottimizzare l'impianto di produzione Cdr significa sviluppare un sistema integrato corretto di recupero e riciclo, dare certezza allo smaltimento, stabilizzare i costi.

Energie rinnovabili: il traguardo a cui si lavora, e in parte già raggiunto, è rendere il polo impiantistico e la sede di ASM autonoma da un punto di vista del fabbisogno energetico attraverso la produzione di energie rinnovabili con pannelli solari già in funzione presso la sede di via Paronese, con il parco fotovoltaico realizzato sulla ex discarica di Vaiano (inaugurato lo scorso 11 maggio) e con l'impianto alimentato da oli vegetali - è pronta la procedura per la gara e l'entrata in funzione potrebbe avvenire nel 2012 - per la produzione di 1 Mw di energia e acqua calda.

Tornando al parco fotovoltaico sull'ex discarica di Vaiano, inaugurato lo scorso 11 maggio, è utile evidenziare che l'energia prodotta sarà divisa tra l'azienda e il Comune; l'amministrazione comunale potrà alimentare l'illuminazione pubblica e servire tutte le sue sedi, mentre ASM potrà aggiungere un altro tassello verso il raggiungimento dell'autonomia energetica. Il consumo complessivo annuo dell'azienda è di 5,5 milioni di Kwh: 170mila Kwh arriveranno da Vaiano, 44mila arrivano dai pannelli fotovoltaici già presenti in via Paronese, oltre 7 milioni saranno prodotti dall'impianto degli oli vegetali, mentre 10 milioni di Kwh è la produzione attesa dall'impianto anaerobico.


Distretto ecologico di Prato

Il piano per la realizzazione del distretto ecologico pratese nasce da un’intesa sottoscritta da ASM, Comune e Provincia di Prato, Gida e Pin, con lo scopo di sviluppare progetti che unifichino interessi ambientali, industriali ed economici. Si tratta di un approccio nuovo in cui ambiente e ecosistema diventano risorse e opportunità per integrare politiche di tutela del territorio, qualificazione ambientale e sviluppo economico. L’intesa è finalizzata in primo luogo a realizzare studi di fattibilità tecnico-economica per lo sviluppo di processi finalizzati a quattro indirizzi che inglobano le competenze di ciascun soggetto coinvolto. Amministrazioni locali, società partecipate e università sono chiamate a un lavoro congiunto per costruire il futuro della città, in direzione della sostenibilità ambientale.

In dettaglio, l’intesa è articolata nei seguenti punti: individuazione sul territorio di flussi di materiali potenzialmente valorizzabili, ossia idonei a essere recuperati e riciclati, con il fine di ricercare e promuovere iniziative industriali per inserirsi nel mercato dei prodotti riciclati; focus sugli impianti di cui il territorio pratese ha bisogno per chiudere la filiera del riciclo dei materiali individuati o sfruttare le potenzialità energetiche degli stessi (energie rinnovabili); individuazione delle possibilità di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio; realizzazione di sinergie impiantistiche e gestionali volte a ottimizzare l’attuale gestione integrata dei rifiuti della Provincia di Prato all’interno della pianificazione dell’attuale programma di area vasta. Tutti i soggetti coinvolti nell’intesa sono impegnati ad approntare analisi e proposte di fattibilità nell’ottica della costruzione della sostenibilità ambientale. Dagli studi di fattibilità nasceranno gli impianti per il recupero di energie da rifiuti organici e fanghi di depurazione selezionati, con particolare riferimento alla produzione di biogas da digestione anaerobica combinata. Verranno studiate le possibilità di sviluppo di un mercato di prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata e da fanghi di depurazione.

E ancora impianti per la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili tramite l’utilizzo di aree impiantistiche ed ex discariche (come il parco fotovoltaico realizzato sulla ex discarica di Vaiano e inaugurato il mese scorso) e individuazione di flussi di materiali riciclabili attraverso le selezioni di rifiuti solidi urbani e fanghi di depurazione selezionati. In sintesi, gli sforzi dei firmatari dell’intesa sono finalizzati a incidere su quegli aspetti del territorio che possono inserirsi in contesti di sviluppo sfociando in sostenibilità e coniugando interesse ambientale, industriale ed economico. Una sfida che Prato ha tutte le carte in regola per vincere.

 

* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 4 Lug-Ago 2011.
 
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