Guida Raffrescamento

Impianti di raffrescamento: cosa sono e come funzionano

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Grazie agli impianti di raffrescamento estivo è possibile avere un grande comfort, con ottimi risultati in tema di consumi energetici e quindi risparmio economico. Questa tecnologia non è di nuovissima concezione, poiché i sistemi moderni prendono spunto da progetti che esistevano già ai tempi degli antichi romani. Le notizie più recenti che si hanno sull'utilizzo e l'installazione di sistemi radianti, risali a circa 50 anni fa, quando quest'impianti venivano utilizzati per il riscaldamento degli ambienti.

A causa di cattiva progettazione e uso di materiali scadenti, il progetto venne abbandonato, per riprendere l'uso di sistemi più tradizionali, ma intorno agli anni 90 si riprese la sperimentazione con uno studio più approfondito del progetto e con l'uso di materiali all'avanguardia nel settore. Inoltre, con la sempre maggiore diffusione dell'isolamento termico degli ambienti, è stato possibile abbassare la richiesta energetica di tali sistemi, traendone beneficio sia per i consumi che per il comfort degli occupanti.

Raffrescamento, tutti i vantaggi degli impianti radianti

Visto il successo riscontrato con i primi impianti degli anni 90, alcune ditte italiane hanno iniziato a progettare dei sistemi radianti, non solo per il riscaldamento, ma anche per il raffrescamento estivo sfruttando gli stessi principi d'irraggiamento, che a differenza dei tradizionali condizionatori, non si limitano a spingere nell'ambiente aria fredda, ma questa viene rinfrescata a contatto con acqua a bassissime temperature. Nella climatizzazione infatti la temperatura dell'aria è l'elemento principale, mentre negli impianti di raffrescamento il comfort non è dato dalla temperatura dell'aria, ma dall'assorbimento di calore degli ambienti, ossia uno scambio termico che avviene prevalentemente per irraggiamento.

Questa tecnologia, rinfresca il pavimento tramite serpentine che lo percorrono, all'interno delle quali scorre acqua fredda che a contatto col suolo lo mantengono fresco. Lo scambio di calore avviene tra il pavimento e altri due elementi, l'aria calda presente nell'ambiente, che cede calore e si rinfresca, e il corpo umano, che a contatto col suolo rilascia il suo calore in cambio del fresco che risale dal pavimento.

Tramite gli impianti radianti raffrescanti si ha una temperatura uniforme e visto che non è prevista nessuna fonte di ventilazione, lo scambio di calore avviene senza che l'aria venga messa in movimento e il particolato presente in essa non viene mosso. Il funzionamento è praticamente automatico, non serve accensione o spegnimento di alcun sistema poiché l'impianto radiante raffrescante s'innesca quando la temperatura dell'ambiente supera quella dell'acqua presente nelle serpentine, che in questo caso, per il principio dello scambio termico, assorbono il calore presente nell'aria cedendo energia, percepibile sotto forma di refrigerio. Tale effetto viene chiamato raffrescamento radiante.

Il fresco buono, ecco tutti gli elementi di un impianto di raffrescamento efficiente

Gli impianti di raffrescamento consento di raggiungere condizioni di temperature ottimali, senza dare quella sensazione di freddo o caldo che si avverte con i normali sistemi di climatizzazione, ma semplicemente comfort e benessere che deriva da una condizione naturale e di equilibrio per l'organismo. Tuttavia in ambienti dov'è presente un'alta concentrazione di umidità, questa sensazione può venire meno, o richiedere più energia per raggiungere la condizione ottimale. In questi casi sarebbe opportuno adottare un sistema di deumidificazione per aspirare l'umidità presente nell'aria, così da agevolare l'azione del sistema radiante e inoltre, prevenire danni alle pareti e agli arredi derivanti dall'eccesso di umidità nell'aria.

Infine, un valido impianto di raffrescamento, per funzionare bene dovrebbe operare congiuntamente con:

  • una pompa di calore che fornisca acqua a circa 15 gradi per il raffrescamento estivo;
  • in caso di presenza di gruppo frigo che fornisce acqua a 7 gradi, una valvola miscelatrice;
  • un termostato installato sui collettori che arresta l'impianto se la temperatura scende sotto i 18 gradi;
  • sonda TH per il rilevamento della temperatura dell'aria;
  • centralina per gestire e rilevare i segnali inviati dalle sonde.

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