Guida Raffrescamento

Come scegliere un impianto di raffrescamento?

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Pannelli radianti, il raffrescamento a massima efficienza

Un impianto di raffrescamento a pannelli radianti è la soluzione ideale se si vuole mantenere una temperatura naturalmente in equilibrio, che dia comfort e benessere agli occupanti. L'uso di questi sistemi infatti non è pensato per dare la sensazione di ''freddo'' data dai classici sistemi di climatizzazione che funzionano per immissione di aria fredda nell'ambiente. Il sistema a pannelli radianti infatti, sfrutta il principio dello scambio di calore e dell'irraggiamento. Con un sistema simile installato in casa, si avrà la sensazione, in qualsiasi periodo dell'anno, data dalle giornate primaverili con temperature ideali per l'organismo.

Split, ventilconvettori, VMC, geotermico: tutte le varianti del raffrescamento

Essendoci diverse soluzioni a cui potersi affidare, la scelta dell'impianto di raffrescamento diventa una cosa non poco difficile da operare, ecco perché è meglio conoscere i vari sistemi e in quali condizioni sarebbe meglio installarli.
I sistemi radianti non sono gli unici impianti che vengono impiegati per raffrescare, è bene perciò avere un quadro generale di tutti gli altri metodi di raffrescamento disponibili:

  • split system. Rientrano nella categoria dei classici climatizzatori e sono composti da due tipi di unità che possono essere interne o esterne, con funzioni sia di raffrescamento in estate che di riscaldamento in inverno. Il problema di questi sistemi è che vanno bene se utilizzati sporadicamente, per esempio nei casi in cui la zona climatica sia prevalentemente favorevole per gran parte dell'anno. Un modo per abbassare leggermente i consumi è quello di utilizzare questi sistemi con una pompa ad acqua piuttosto che ad aria. I sistemi mono split da quelli multi split, si differenziano solo per il numero di unità interne. In genere gli impianti domestici hanno motori di dimensioni più contenute e possono alimentare fino a due split, mentre in ambito industriale si usano dei motori con dimensioni tali da richiedere dei locali dedicati solo a essi e che alimentano contemporaneamente decine di split. Questi poi possono essere posizionati a soffitto, a pavimento o a parete;

  • ventilconvettori. Anch'essi facenti parte della famiglia dei climatizzatori atti al raffrescamento e riscaldamento degli ambienti. Il sistema può essere a due o quattro tubi, all'interno del quale scorre il fluido termoconduttore. Questi sistemi sono in grado di raggiungere la temperatura in tempi brevissimi;

  • condizionatori senza unità esterna. È la soluzione più comune che viene presa da chi vuole un sistema per riscaldare o raffrescare gli ambienti domestici, ma non ha la possibilità d'istallare l'unità esterna. In una sola macchina è presente sia il motore che lo split e in caso si scelga questa soluzione, bisogna valutare l'ingombro che questi modelli comportano;

  • impianti di VMC (ventilazione meccanica controllata). Con questi sistemi si parla già di un'opera mirata per la riqualificazione energetica dell'immobile. I sistemi tradizionali possono fare risparmiare con consumi ridotti grazie alla classe A e superiore fino alla tripla A, ma questo impianto ha consumi ben più ridotti. Si tratta di un sistema di tubi collegati a dei ventilatori, all'interno dei quali viene fatto scorrere un flusso di aria calda e fredda. Questi vengono miscelati in uno scambiatore di calore che regola la temperatura dell'ambiente. Silenziosissimo e a consumi ridotti, può essere collegato anche a sistemi radianti o lavorare congiuntamente con un impianto fotovoltaico;

  • impianti geotermici. Ideali per case indipendenti e di nuova costruzione. Il sistema preleva il calore direttamente dal sottosuolo e attraverso una pompa di calore lo diffonde in tutta la casa tramite un circuito di serpentine. Si può adottare per raffrescare o riscaldare gli ambienti e per l'acqua sanitaria.

Raffrescamento: ecco gli elementi da considerare prima di scegliere

Questi sono i sistemi più diffusi o più innovativi, ma ne esistono altri, tuttavia, su qualsiasi di essi ricada la scelta, questa deve sempre essere relativa a:

  • i consumi dei vari impianti;
  • il costo per la loro installazione;
  • l'efficienza;
  • i costi di manutenzione;
  • le caratteristiche ambientali esterne e interne dei locali da raffrescare.

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