Dal razzo Ariane per la ricerca aerospaziale alla metropolitana del Cairo, passando per il riscaldamento delle superfici erbose dello Stadio Olimpico di Berlino: il know-how e la competenza tecnica di REHAU si celano dietro numerosi progetti a livello globale. Una solida base di valori e la capacità di adattamento hanno trasformato un’azienda a conduzione familiare nell’attuale gruppo di imprese, impegnato nel continuo investimento finalizzato a una crescita sostenibile, in mercati dall’elevato potenziale. Tra questi, l’Africa, dove REHAU ha recentemente acquisito un'azienda locale, e il Messico, in cui, come ulteriore step dell’internazionalizzazione del gruppo, è prevista a breve l’apertura di uno stabilimento produttivo per soddisfare la crescente domanda di prodotti per l'industria del mobile in Nord e Centro America.
A porre le basi della storia di successo di REHAU fu il fondatore Helmut Wagner che, nel 1948, in una fabbrica di pelli a Rehau, in Germania, con un paio di collaboratori e un estrusore, iniziò a sostituire i materiali tradizionali con i polimeri, puntando sui valori di fiducia, affidabilità e innovazione, per costruire una grande azienda. Nel 2000, i figli Jobst Wagner e il Dr. Veit Wagner hanno preso le redini dell’azienda, rispettivamente come Presidente e Vicepresidente, sviluppandola coerentemente nella direzione degli attuali sottogruppi; nel 2021, Jobst Wagner ha ceduto la presidenza al Dr. Veit Wagner ed è passato alla vicepresidenza. Con Nils Wagner a capo di REHAU New Ventures, la terza generazione della famiglia è rappresentata in una posizione di leadership all'interno del gruppo. Nel 2021, Helmut Wagner, imprenditore risoluto e visionario, si è spento all'età di 95 anni.
Oggi, con 190 sedi in tutto il mondo, oltre 20.000 dipendenti e un fatturato annuo di oltre 4,5 miliardi di euro, il Gruppo REHAU è una famiglia internazionale di aziende che riunisce cinque sottogruppi: Meraxis, REHAU New Ventures, RAUMEDIC, REHAU Automotive e REHAU Industries. La ricetta del successo include un forte spirito di iniziativa, una solida base di valori e una grande capacità di adattamento e di pensare fuori dagli schemi; parte del DNA del Gruppo è infatti l’equilibrio tra esperienza e coraggio di rischiare, in un’ottica di continua evoluzione. Ne è convinto il Dr. Veit Wagner, Presidente del Gruppo REHAU: "Il cambiamento rappresenta un terreno fertile per nuove idee e innovazioni che ci rendono competitivi a lungo termine". REHAU ha estruso il primo profilo per finestre in materiale polimerico nel 1958 e, nel 1987, ha introdotto la tecnica a manicotto autobloccante per il collegamento dei tubi, vendendone, da allora, un miliardo di unità. Oggi, in Europa, un'auto su tre è realizzata con componenti dello specialista dei polimeri e 400.000 chilometri di microcondutture per cavi REHAU collegano le persone in tutto il mondo. Con il deposito di circa cento brevetti all'anno, l’azienda è una delle principali richiedenti in Germania.
REHAU sta plasmando il futuro in chiave sempre più sostenibile, essendo il principio di sostenibilità saldamente ancorato al processo decisionale strategico. Già negli anni '50 l’azienda ha introdotto il riutilizzo degli scarti polimerici nei suoi processi produttivi e, alla fine degli anni '80, ha anche avviato lo sviluppo di progetti per il loro smaltimento. Oggi, economia circolare, approvvigionamento energetico orientato al futuro e promozione della diversità rappresentano i temi fondamentali, perseguiti da REHAU in un’ottica di crescita sostenibile. È così che, ad esempio, l’azienda punta ad aumentare al 20% la quantità di materiale riciclato nella produzione entro il 2025, mentre già oggi, più della metà dei profili per finestre REHAU contiene una quota fino al 75% di granulato riciclato. Inoltre, entro il 2035, l'azienda punta ad una produzione a zero emissioni di CO2 in tutto il mondo, obiettivo già raggiunto in alcune sedi.
Dopo 75 anni e con una forte spinta oltre i confini aziendali, REHAU continua ad impegnarsi nel garantire un futuro sostenibile e innovativo alle generazioni di domani, rispecchiando concretamente il claim "Engineering Progress. Enhancing Lives".