Pavimenti in resina: Quali tipologie esistono?

A loro volta, i pavimenti in resina per interni si suddividono in due grandi famiglie:

• i pavimenti in resina autolivellanti;
• i pavimenti in resina spatolati.

Il pavimento resinato autolivellante è molto gettonato in ambito commerciale, in particolar modo nel settore alimentare; tuttavia, negli ultimi anni, questa tipologia di pavimento è diventata la prima scelta anche in ambito domestico. Viene applicato uno strato di resina epossidica e successivamente si procede a levigare la superficie con apposite macchine; solo in un secondo momento si stende la resina autolivellante, che ha uno spessore superiore ai 2 mm.

I pavimenti spatolati sono molto utilizzati nelle abitazioni, non solo per la superficie calpestabile ma anche per ricoprire le pareti, in particolar modo quelle di bagni e cucine. Il pavimento in resina spatolato si lascia preferire perché l’effetto finale, dopo la posa, è quello di una superficie liscia e naturale, senza fughe. C’è anche la possibilità di scegliere modelli di colori e disegni differenti.
Sempre all’interno della tipologia di pavimenti in resina per interni, c’è il pavimento in resina con effetto marmo, che ricrea alla perfezione lo stesso effetto di una superficie marmorizzata, proprio in virtù della duttilità della resina. A differenza dei pavimenti interni in marmo la resina presenta il vantaggio di non avere vie di fuga. Si possono trovare in commercio anche pavimenti in resina che imitano l’effetto del cemento o della pietra.

I pavimenti in resina per esterni sono molto quotati in quanto la resina è un materiale resistente, robusto, che permette di avere una lunga durata nel tempo. Affidati a ditte che sapranno consigliarti i migliori pavimenti in resina resistenti ai raggi UV, specialmente se hai intenzione di ricoprire la superficie del balcone o del terrazzo. Allo stesso modo potrà essere utile usare resine antiscivolo, fondamentali in caso di pioggia o umidità; se la superficie è molto liscia è concreto il rischio di scivolare, specialmente se si hanno in casa anziani o bambini. I pavimenti in resina per l’esterno, per terrazzi e balconi, spesso vengono sovrapposti alla superficie esistente. In tal caso la resina sarà obbligatoriamente antiscivolo, mescolata a sabbia di quarzo; per scongiurare l’ingiallimento della resina si provvederà invece alla posa dello strato finale con resine trasparenti che proteggono dai raggi UV.

Per quanto riguarda i capannoni e gli edifici industriali, la tipologia più diffusa è il rivestimento a pellicola, su fondo di calcestruzzo; si tratta di una resina per pavimenti non particolarmente resistente, anche perché piuttosto sottile, tuttavia è economica.
Sempre all’interno della famiglia delle resine per esterni c’è il massetto epossidico; viene utilizzato per le pavimentazioni industriali, superfici generalmente sottoposte a forte stress. Tale pavimento ha uno spessore di 1 cm ed è il più resistente sul mercato.

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