Guida Geotermia

Sono previste detrazioni fiscali per un impianto geotermico?

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Fino al 31 dicembre del 2019 era possibile usufruire delle agevolazioni fiscali del 65% per tutte quelle opere, come ristrutturazione, messa in sicurezza o recupero, sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento e produzione di energia termica ed elettrica con nuovi sistemi in classe energetica superiore.

Per tutti i lavori compiuti nel 2018 è possibile richiedere detrazioni fiscali del 65% per l'installazione di nuovi impianti a basso consumo e alta efficienza energetica, per una spesa totale fino a un massimo di 10.000 euro, mentre per le opere di ristrutturazione con sostituzione dei vecchi impianti in favore di nuovi sistemi in classe energetica superiore, o posa di nuovi impianti in occasione dello svolgimento dei lavori, è possibile ricevere agevolazioni fiscali con un percentuale pari al 65% della spesa totale, fino a un massimo di 96.000 euro. Per altri lavori atti alla riqualificazione energetica, per esempio in aree comuni o condomini, le detrazioni fiscali possono arrivare anche fino al 75%.

Questa però è una fotografia scattata nel 2017, differente da quella del 2018 che nella legge di bilancio, per le stesse casistiche dell'anno precedente, prevede una riduzione IRPEF del 50% in ogni caso. Tuttavia, questa era la situazione al 1 gennaio 2018 e fino a pochi mesi fa, infatti grazie a un DM, la Camera ha ripristinato l'ecobonus per riqualificazione energetica al 65%, ma solo nei casi in cui sia presente la certificazione da parte di un perito qualificato, che attesti il passaggio dell'immobile in classe energetica A, da una inferiore e che questa sia il risultato dei lavori compiuti per l'installazione di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica o termica.

Geotermia, l’agevolazione al 65% è praticamente garantita

Considerate le condizioni di cui sopra, l'installazione di un impianto geotermico rientra nella casistica delle detrazioni fiscali al 65% praticamente in ogni caso, poiché la posa di tali sistemi è possibile solo per edifici di nuova costruzione, oppure, fattibile solo tramite massicce opere di demolizione e ricostruzione del fabbricato, purché la spesa rientri entro i 96.000 euro.

Per avere accesso alle agevolazioni è obbligatorio che nell'anno successivo ai lavori, venga fatta la dichiarazione dei redditi tramite CU o modello 730, nel quale devono essere inseriti non solo le somme relative all'acquisto dei vari componenti e materiali dell'impianto, come la pompa di calore, le sonde geotermiche e altri parti del sistema, oltre che alla manodopera e le spese d'intervento, ma devono essere allegate le fatture emesse dalla ditta che ha eseguito i lavori per gli scavi e le trivellazioni, la posa delle sonde, l'installazione della pompa e del sistema di distribuzione domestico, che possono anche essere realizzati da ditte diverse, ognuna delle quali dovrà fornire documentazione fiscale relativa all'acquisto dei mezzi e materiali necessari ai lavori. In più devono essere allegate tutte le ricevute dei pagamenti per ognuno degli elementi appena citati.

Detrazioni fiscali per la geotermia, come pagare e quali documenti presentare. I dettagli

Bisogna ricordare che gli unici metodi di pagamento accettati ai fini della detrazione fiscale del 65% sono solo quelli elettronici, ossia bonifici bancari o postali, le quali ricevute devono riportare nella causale di pagamento la dicitura utilizzata dagli istituti di credito bancari o postali, per lavori di ristrutturazione o installazione di nuovi impianti per la riqualificazione energetica. Altri metodi di pagamento accettati ai fini dell'agevolazione fiscale sono quelli effettuati tramite carte di credito o debito.

In ogni caso, sia che si abbia diritto alla detrazione del 50% o del 65%, questa viene recuperata nell'arco di dieci anni, poiché la restituzione avviene in 10 rate mensili di uguale valore, erogate per 10 anni. Per esempio in caso si rientra nelle detrazioni al 50% con una spesa di 10.000 euro, si avrà diritto a un rimborso di 5.000 euro, ridistribuiti in 10 rate mensili da 50 euro l'una per una durata di 10 anni. In caso non si rientri in nessuna delle casistiche di cui sopra, per qualsiasi tipo di lavoro edilizio, anche se non si tratta di riqualificazione energetica, si ha la possibilità di recuperare il 10% sull'Iva.

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