Guida Geotermia

Dove conviene installare un impianto geotermico?

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In linea di massima, l'installazione di un impianto geotermico è possibile su tutto il territorio italiano, ma è necessaria una quantità di terreno sufficiente, in relazione al tipo di sistema da realizzare, per i lavori di trivellazione, scavi e posa dei vari elementi. Per un impianto con sonde geotermiche verticali è necessario che la profondità raggiungibile sia tra i 15 e i 150 metri sotto terra, mentre se bisogna installare sonde geotermiche orizzontali la superficie disponibile deve essere tra il 100% e il 150% maggiore rispetto alla porzione occupata dall'edificio.

Per esempio se l'immobile occupa 100 metri quadri, la superficie utile per installare le sonde geotermiche orizzontali deve avere un'estensione di almeno 200 metri. L'installazione di un impianto geotermico risulta difficile, se non impossibile, nei casi in cui sia già presente una costruzione. Diverso invece per edifici in costruzione, per i quali l'installazione di tale sistema viene fatta addirittura prima della posa delle fondamenta, creando uno spazio dedicato ai vari elementi dell'impianto.

Vuoi passare alla geotermia? Punto primo: analizzare il terreno e le sue caratteristiche

Per valutare la fattibilità dell'impianto e se questo convenga, è importante che vengano presi in considerazione anche le caratteristiche del terreno nel quale questo deve essere realizzato. L'esame del sottosuolo non serve soltanto a verificare la possibilità d'installazione, ma anche per accertarsi che il tipo di terreno sia idoneo in termini di rendimento, per la posa di un sistema che trae calore dalla terra. È quindi importante accertarsi che il terreno abbia le condizioni ideali affinché l'energia termica ricavata sia sufficiente a riscaldare l'intera superficie dell'abitato.

Una delle prime caratteristiche della quale tenere conto è la conducibilità termica del sottosuolo, ossia la capacità con la quale questo trasmette calore che può variare in base al tipo di materiale presente. Maggiore è questa capacità e più alto è il rendimento energetico nel sottosuolo. Il valore minimo per il quale vale la pena installare un impianto geotermico è di 50Wm. Esiste una tabella che indica per ogni tipo di terreno, la conducibilità termica e il rendimento specifico, per cui un buon installatore sa già che in presenza di un terreno scadente o secco, la conducibilità termica corrispondente è inferiore a 1,5Wm*K con un rendimento specifico inferiore a 25Wm, il più basso insieme a terreni ghiaiosi misto sabbia secca, mentre in presenza di gneiss si avrà una conducibilità termica di 2,9 Wm*K, valore tra i più alti insieme ai 3,4Wm*k del granito, con un rendimento specifico tra 70Wm fino a 85Wm.

Ovviamente i rilevamenti spettano a professionisti che eseguendo indagini geologiche specifiche, riescono a determinare con precisione le caratteristiche del terreno e l'idoneità come risorsa geotermica. In linea di massima, i terreni sui quali non è possibile eseguire l'installazione di un impianto geotermico per scarso rendimento specifico sono quelli troppo secchi o ''sciolti'' e ghiaia mista a sabbia secca, il cui rendimento specifico è inferiore a 25Wm.
Altri tipi di terreno il cui rendimento va da 55Wm fino a 85Wm sono:

  • terreno sciolto misto a roccia saturo d'acqua;
  • rocce con elevate caratteristiche di conducibilità termica;
  • ghiaia satura d'acqua;
  • calcare massiccio;
  • arenaria;
  • granito.

Geotermia, tutte le autorizzazioni da ottenere e i passi burocratici da compiere

I vincoli per l'installazione di un impianto geotermico però non sono relativi solo al tipo di terreno, ma sono soggetti ad autorizzazioni obbligatorie per dare il via ai lavori.
Per le sonde geotermiche verticali le autorizzazioni vengono rilasciate degli enti locali, come le Regioni, dai Comuni o perfino dalle Provincie. Per le sonde geotermiche orizzontali inoltre, non è necessaria alcuna autorizzazione se la profondità per il loro posizionamento non è superiore ai due metri.
Per le installazioni d'impianti geotermici che sfruttano le falde acquifere, bisogna fare riferimento alla normativa che regola questo settore, ossia la legge nazionale in materia delle acque e della tutela del sottosuolo stabilita dal D.lgs 152/2006.

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