Guida Riscaldamento a pavimento

Riscaldamento a pavimento: Detrazioni e incentivi

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Riqualificazione energetica, lavori di ristrutturazione, recupero d'immobili danneggiati e altre opere atte a migliorare le prestazioni di un edificio abitativo o commerciale, indipendentemente dal tipo d'impianto che s'installa, rientrano tutte nelle casistiche per poter ottenere le detrazioni fiscali sulle spese totali dell'opera.
Con la legge del bilancio del 2018 si è apportata una modifica che prevede i cosiddetti ecobonus. La percentuale del 65% non è più unica per tutti i tipi d'intervento, ma vi sono aliquote differenziate per incentivare i lavori che mirano a migliorare la prestazione energetica dell'immobile.

In particolare, per i sistemi radianti, ossia per gli impianti costituiti da tubazioni all'interno delle quali scorre acqua calda o fredda, esistono diverse aliquote alle quali poter accedere e dipendo dal motivo per il quale il lavoro viene svolto e dalla classe energetica raggiunta dopo l'esecuzione dei lavori.
I sistemi radianti, nei quali rientrano i pannelli da pavimento, danno accesso a una detrazione fiscale del 50%, nel caso in cui l'installazione sia parziale, ossia per sostituire il sistema di emissione, ma senza la sostituzione del generatore.

La detrazione è pari al 50% anche nel caso di spese sostenute dal primo gennaio 2018 per la sostituzione di sistemi di condizionamento invernali con alimentazione mediante caldaia a condensazione e classe di efficienza energetica pari almeno alla classe A, mentre sono esclusi dalle detrazioni gli stessi sistemi, ma con classe inferiore alla A.

Detrazione al 50%? Tutte le condizioni per poter accedere

Sempre al 50% ammonta la detrazione fiscale per l'installazione di un sistema di riscaldamento che sfrutta il principio della radiazione di calore e con generatore ai fini della riqualificazione di un immobile. Avendo un appartamento di 70 metri quadri, la detrazione fiscale del 50% è prevista nei casi in cui avvenga:

  • la demolizione della pavimentazione con ripristino del massetto, trasporto in discarica dei rifiuti edilizi, posa della uova pavimentazione e dei nuovi materiali dell'impianto. In tale esempio i costi per le opere di muratura compresi i materiali per circa 70 metri quadri ammontano a circa 5.000 euro
  • installazione dell'impianto di riscaldamento a pavimento per l'intera superficie di 70 metri quadri, che prevede una spesa di 3.400 euro circa per la posa del radiante a pavimento comprensivo di tubi, pannelli isolanti, cornice, collettori, termostati e attuatori, cassette ed eventuali accessori, alla quale si aggiunga la spesa di regolazione del sistema di circa 1.000 euro, per un totale complessivo di 4.400 euro
  • Se il sistema deve prevedere una caldaia a condensazione inferiore a 35kW in classe A+, si aggiunga un costo di circa 2.000 euro per la caldaia, più 600 euro circa per l'istallazione.

A tali costi vanno poi aggiunte le spese di progettazione e certificazione energetica per la richiesta delle detrazioni. In questo esempio la spesa totale ammonta a circa 12.000 euro dei quali si può recuperare il 50% tramite la dichiarazione per le detrazioni fiscali in 10 anni, ossia 600 euro all'anno per un totale di 6.000 euro.

Per gli interventi di riqualificazione energetica attraverso sistemi di riscaldamento a pavimento si può richiedere la detrazione fiscale del 65%, previa certificazione tecnica di un esperto che valuta l'effettivo rendimento dell'immobile, il quale dovrà soddisfare determinati requisiti per potere godere di tali detrazioni. Il DM non considera il tipo di lavoro eseguito, ma la classe energetica raggiunta rispetto a quella precedente, valutata in base al fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale dell'immobile.

Pertanto la dicitura 'interventi per la riqualificazione energetica' include qualsiasi tipo d'intervento atto a tale scopo. In base a questo principio, l'installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento può essere inserito nella richiesta per le detrazioni fiscali per l'anno 2019, purché l'intervento influisca sul fabbisogno energetico annuo necessario alla climatizzazione invernale dei locali, portandoli al di sotto dei valori stabiliti dal DM del 11 marzo del 2008. Tali limiti dovranno comunque essere certificati attraverso relazione tecnica da parte di un esperto qualificato.

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