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Ventilazione meccanica controllata: Errori da evitare?

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La ventilazione meccanica controllata non è un climatizzatore, ricordiamocelo

Un impianto di VMC è una struttura semplice in fin dei conti, costituita da uno o due tubi per i flussi d'aria, uno o due ventilatori che l'immettono o li estraggono, uno scambiatore di calore che serve a miscelarli per equilibrare la temperatura e un recuperatore di calore. Il funzionamento e altrettanto semplice: l'aria dall'esterno viene pulita e immessa all'interno, mentre quella dall'interno viene utilizzata per riscaldare quella esterna e quindi reimmessa in circolo.

Questo ciclo garantisce aria salubre e alla giusta temperatura. Questa operazione non è fine al riciclo dell'aria, al mantenimento di un livello di temperatura costante all'interno degli ambienti, a un consumo energetico inferiore e una migliore qualità della vita: il funzionamento di un sistema di VMC serve a tenere pulito e 'vivo' l'impianto stesso. Spesso chi decide d'installare un impianto di VMC in casa lo fa pensando di aver trovato un'alternativa al sistema di climatizzazione dell'aria.

Questo è forse il primo grande errore da non commettere. A differenza di un sistema di climatizzazione classico che viene utilizzato al momento del bisogno e che non risente del 'non utilizzo', un sistema di VMC per mantenersi pulito ha bisogno di funzionare. Se questo viene tenuto spento per lunghi periodi, i residui, le impurità, i pulviscoli e tutto ciò che viaggia con l'aria all'interno delle tubazioni e delle varie parti dell'impianto, rischia di creare incrostazioni, accumuli, sporcizia e altri problemi che possono inficiare il corretto funzionamento dell'impianto. Facendolo funzionare regolarmente, il sistema di VMC è in grado di pulirsi da solo, grazie all'aria che nel suo percorso di riciclo raccoglie tutto il pulviscolo e le altre impurità già citate all'interno del sistema e condurle verso i filtri, dove vengono trattenuti prima che l'aria venga immessa nell'ambiente interno.

Manutenzione, la parola chiave per una VMC sempre al top

Da ciò deriva il secondo errore da non commettere per mantenere efficiente l'impianto: manutenzione e pulizia del sistema.
Il fatto che il sistema sia in grado di pulirsi da solo grazie allo stesso riciclo d'aria che compie, non vuol dire che sia esente da manutenzione o pulizia manuale. Le tubature comunque devono essere periodicamente pulite e per fare ciò sarebbe meglio coinvolgere un esperto e mai ricorrere al fai da te (altro errore da non commettere), i filtri vanno regolarmente puliti e sostituiti, altrimenti non solo si rischia di mandare in fumo un impianto che può costare anche alcune migliaia di euro, ma si rischia soprattutto di avere un ambiente colmo di aria più viziata di quella in uscita, visto che i filtri, non potendo più trattenere le polveri, le lasciano passare immettendole nei locali. Anche per la pulizia dei filtri sarebbe meglio richiedere l'intervento di uno specialista, soprattutto per la sostituzione, operazione della quale dovrebbe occuparsi l'installatore stesso, affinché assicuri il cambio con un filtro del medesimo tipo che egli stesso ha installato la prima volta.

I particolari a cui fare attenzione per il corretto funzionamento dell'impianto di VMC non sono solo a carico dell'utente finale, ma soprattutto l'installatore deve considerare alcuni dettagli che se tralasciati, potrebbero determinare nel tempo un calo delle prestazioni del sistema. L'impianto, non essendo un preassemblato e non avendo quindi pezzi unici da montare tra loro, deve essere assemblato rispettando le proporzioni tra tubature, recuperatore, scambiatore e ventilatori.

Un ventilatore troppo grande rispetto alle tubature comporterebbe un flusso d'aria troppo 'compresso' che spingendo eccessivamente sui filtri li usurerebbe molto velocemente e inoltre l'impianto risulterebbe troppo rumoroso. Al contrario, dei ventilatori più piccoli rispetto alle tubature non darebbero la spinta necessaria ai flussi d'aria e non potrebbero quindi né aspirarli in modo corretto dall'interno, né reimmetterli, creando comunque un ambiente stagnante, con conseguente accumulo di umidità e comparsa di muffe.

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